Reality Bites

Ben Stiller, Usa 1994, v.o. inglese, st. f, 99’

con Winona Ryder, Ethan Hawke, Janeane Garofalo, Steve Zahn, Ben Stiller, Swoosie Kurtz, Joe Don Baker, John Mahoney, Harry O’Reilly, Renée Zellweger, Susan Norfleet, Anne Meara, Amy Stiller…

Quattro amici alle prese con i problemi della postadolescenza anni Novanta: Lelaina, laureata a perdere e aspirante filmaker frustrata da uno pseudo fidanzato programmista televisivo; Troy, lavoratore più che precario con una passione dilettantesca per la musica e un’altra contrastata per Lelaina; Sammy, omosessuale introverso e timoroso di rivelare la sua identità; Vicky, commessa in un negozio d’abbigliamento e delusa da fuggevoli esperienze sentimentali.

Brillante, anche se a tratti furbetta, fenomenologia della cosiddetta “Generazione X” (secondo la definizione del romanziere Douglas Coupland), scritta dall’esordiente Helen Childress, che fa una comparsata come cameriera. Tra repulsione per l’ingranaggio produttivo, timore dell’Aids e terrore del posto fisso, gli inevitabili crucci sentimental-esistenziali di una generazione che ormai sembra avere solo se stessa come punto di riferimento: i figli dei kennedyani non si fanno illusioni sul nuovo presente democratico, ma nella loro quotidiana lotta per sopravvivere rifiutano sia lo yuppismo dei fratelli maggiori sia il cinismo dei genitori. Epocale il dibattito nel drugstore al ritmo di The Knack, acme di una bella colonna sonora. La mamma del regista, Anne Meara, è una giornalista televisiva, mentre la sorella, Amy Stiller, è la Ryder dello Psychich Phone Partner. Tra i produttori cè Danny De Vito.

(Il Mereghetti, cit.)