STRANGE DAYS: Un festival sui mitici anni ‘90
Dall’inizio dei tempi, il mito è stato una componente universale e indispensabile del vivere in società. Senza una mitologia che la fonda, la sostiene e la racconta, una società non può sopravvivere né prosperare. Al tempo stesso, come ci hanno insegnato studiosi quali Roland Barthes, Claude Levi-Strauss, Jean Baudrillard e Umberto Eco, il mito è una porta d’accesso per conoscere le sfumature, i pensieri, le paure e i vezzi di un’epoca: insomma, per sondare il mood di un’epoca e, perché no, di un decennio. Ogni decennio, quando passa, prima o poi diventerà “mitico”. Anche la modernità, infatti, ha la propria mitologia. Una mitologia che spesso e volentieri strizza l’occhio ai mass media, che contribuiscono a crearla, a diffonderla e a commercializzarla. Ma a uno sguardo più attento, critico e curioso, la mitologia della modernità può aiutare a capire come eravamo, cosa siamo diventati e chi siamo ora. E anche, forse, cosa ci riserva il futuro.
Il festival culturale Strange Days propone in chiave storica, interpretativa e ricreativa a seconda dei contesti, alcuni documenti, spunti di riflessioni e momenti performativi relativi alla cultura e alla società degli anni ’90. Nello specifico, il festival propone degli appuntamenti musicali e un ciclo di film per connetterci con sonorità e immagini che hanno caratterizzato o che ci parlano di quel decennio. Oltre a ciò, la rassegna offre conferenze e incontri con filosofi, giornalisti, economisti, e altri esperti.
Con le conferenze e gli incontri, vogliamo facilitare una riflessione su come è cambiato il mondo negli ultimi decenni, ponendo la domanda del rapporto che gli anni ’90 intrattengono con il nostro presente. Con il cinema, vogliamo mettere a disposizione un medium unico nel fornire un’esperienza immersiva e enciclopedica del passato. Con la musica, arte tipicamente performativa, vogliamo rilanciare i suoni di un’epoca, riproponendoli, oppure andando a scoprire cosa sono diventate quelle sonorità nel nostro presente.
Partendo dalle nostre domande e riflessioni, dalla nostra curiosità e dal nostro spirito critico, vogliamo mettere in rilievo quei chiaroscuri che costituiscono la ricchezza e la diversità di un decennio. Quando un libro viene riletto, un film viene rivisto, o una canzone del passato viene riascoltata nel presente, quel libro, quel film e quella musica diventano a loro volta parte integrante del presente e acquistano nuovi significati e nuova rilevanza proprio in questo presente. Presentando dei prodotti culturali degli anni ‘90, o che tematizzano quegli anni, creiamo le condizioni perché un nuovo presente emerga nello spazio d’incontro fra il vecchio e il nuovo. Questo spazio, non a caso, è al centro della definizione della cultura.
Sebastiano Caroni (ideatore e direttore artistico della rassegna)