festival riscoprire anni 90

Un festival per riscoprire gli anni ’90

Venerdì 13 aprile alle 18:00 prende ufficialmente avvio a Bellinzona Strange Days. Un festival sui mitici anni ’90, una rassegna culturale che – attraverso la riflessione, il cinema, la musica e la letteratura – cerca di capire come gli anni ’90 abbiano influito sul nostro presente.

La parola ‘mito’, e l’aggettivo ‘mitico’, da qualche decennio ormai ricorrono regolarmente nelle parlate quotidiane e nei gerghi giovanili.  Se pensate agli anni ’90, per esempio, magari vi verrà in mente la canzone degli 883 ‘Sei un mito’ molto popolare in quel periodo. E se forse la canzone non vi dice niente, avrete sicuramente in mente l’espressione, così come vi sarà familiare l’utilizzo dell’aggettivo ‘mitico’ per dare valore a una persona; un po’ come dire ‘sei grande!’ conferendo un’invidiabile aura di fugace atemporalità alla persona a cui il complimento è indirizzato.

Anche negli ambienti intellettuali, già a partire dalla fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60 del secolo scorso, molti illustri studiosi quali Roland Barthes, Claude Levi-Strauss, Jean Baudrillard, Umberto Eco, e Susan Sontag, hanno interrogato l’idea che il mito sia una cosa che riguarda unicamente epoche passate e società arretrate, facendoci capire come anche il presente sia un laboratorio di miti in continua evoluzione. Grazie a questa rivalutazione del mito in chiave contemporanea, la mitologia è diventata un’eccellente chiave di lettura per sondare il mood di un’epoca. Oggi tutti riconoscono che un periodo, quando passa, prima o poi si trasforma in mitologia; grazie anche all’ormai indispensabile complicità dei mass media, che contribuiscono a creare, a diffondere e a commercializzare il mito della modernità. E pazienza se a volte può capitare che la mitologia sia un po’ démodé (sospetto legittimo per la canzone degli 883): essa non smette mai di rivelarci come eravamo, cosa siamo diventati e chi siamo ora. E anche, forse, cosa ci riserva il futuro.

Una mitologia è legata, in generale, a un insieme di fenomeni e tendenze che definiscono e danno forma a un periodo. Nel mondo che segue la caduta del Muro di Berlino, per esempio, si affermano fenomeni culturali, economici, e sociali interconnessi quali la globalizzazione, internet, e la telefonia mobile, che hanno dato avvio alla famosa rivoluzione della comunicazione e dell’informazione di cui siamo, ancora oggi, attori e spettatori. Coloro che sono diventati adulti negli anni ’90, poi, hanno conosciuto l’evoluzione della cultura audio-visiva attraverso l’emittente MTV. Video non stop con boy-bands, riff grunge, rime rap, cultura hip hop, MTV unplugged e Beaves and Butthead si susseguivano senza interruzione nel flusso di immagini non stop.

Una rassegna culturale per tutti

Se gli anni ‘80 sono ormai stabilmente entrati nell’olimpo dei decenni ‘mitici’, forse gli anni ‘90 non hanno ancora compiuto pienamente questa rivoluzione simbolica. Con la consapevolezza che oggi come ieri fare cultura significa anticipare un po’ i tempi, un gruppo di operatori culturali, che fa capo alla nuova associazione culturale Invisible Lab, ha voluto creare una rassegna culturale denominata Strange Days. Un festival sui mitici anni ’90, per cercare di capire – attraverso la riflessione, il cinema, la musica e la letteratura – come gli anni ’90 abbiano influito sul nostro presente.

La rassegna è rivolta a tutti (adulti di oggi, di ieri e di domani), si svolgerà fra il 13 aprile e il 9 giugno 2018, soprattutto a Bellinzona, coinvolgendo diversi enti culturali della città e dei dintorni fra cui: la Biblioteca Cantonale, il Teatro Sociale, il Circolo del Cinema, la Libreria Casagrande, AMOPA-Ticino e il Woodstock Music Pub. L’idea che funge da filo rosso è di presentare in chiave storica, interpretativa e ricreativa a seconda dei contesti, alcuni documenti, spunti di riflessione e momenti performativi relativi alla cultura e alla società degli anni ’90, con l’intendo è di facilitare una riflessione su come sia cambiato il mondo negli ultimi decenni.

Strange Days comincerà ufficialmente venerdì 13 aprile alle 18:00 presso la sala del Consiglio Comunale del Municipio di Bellinzona con una conferenza di Nidesh Lawtoo, ricercatore di origine mesolcinese attualmente professore presso l’Istituto di Filosofia e Facoltà di Lettere, KU Leuven (Belgio). Lawtoo presenterà una riflessione sulla cultura degli anni ’90 intitolata ‘Cosa c’è in una generazione’ a cui farà seguito un aperitivo curato dall’artista culinaria Agnese Z’graggen. Sabato 14 aprile sarà invece la volta dell’interessante evento ‘Rapper: i nuovi cantastorie. Uno sguardo sulla cultura hip hop’ che, offrendo delle esibizioni live alternate a degli approfondimenti tematici, ci condurrà sulle strade maestre lungo le quali il rap dagli anni ‘80 e ‘90 è arrivato fino a noi. Sul palco il meglio della scena ticinese e due dei più celebri rapper italiani, Kiave e Zona MC.

Lunedì 16 aprile alle ore 20:30 presso la Biblioteca cantonale di Bellinzona si parlerà invece degli anni ‘90 come snodo centrale per l’economia globale, con i relatori Sergio Rossi (Università di Friburgo) e Fabio Merlini (IUFFP). Per chi ama il rock con influssi synth pop, l’appuntamento è il 20 aprile presso il Woodstock Music Pub di Arbedo-Castione con i Martha’s Laundry. Sabato 21 aprile al Teatro Sociale di Bellinzona saranno invece di scena i Vomitors, storica formazione punk-rock ticinese formatasi negli anni ’90, che presenteranno per la prima volta una selezione di loro canzoni vecchie e nuove riarrangiate in versione acustica. E se vi interessano le parlate quotidiane e informali, il 24 aprile alle 18:30 presso la Biblioteca cantonale di Bellinzona Guido Pedrojetta (Università di Friburgo) approfondirà il tema dei ‘gerghi giovanili, in Italia e in Svizzera, alle soglie del terzo millennio’.

Un ricco programma di attività che andrà avanti, come detto, fino al 9 giugno, con una media di 2-3 appuntamenti alla settimana alternando, secondo una formula multimediale, conferenze, musica e cinema.

una versione leggermente diversa dell’articolo è apparsa su LaRegione di mercoledì 11 aprile con il titolo “Strani quegli anni”

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